SOCIETAT DOCTOR ALONSO | Anarchy
15 e 16 settembre | 22.45
Studio 2 | La Pelanda
performance
55′
regia | Sofia Asencio
drammaturgia | Tomàs Aragay
coreografia | Sofia Asencio
creazione e interpretazione | Semolina Tomic
luci e spazio scenico | CUBE
tecnico del suono | Alfonso Ferri
produzione | Imma Bové
comunicazione e distribuzione | Tomàs Aragay
coproduzione | TNT - Terrassa Noves Tendències festival
in collaborazione con Ajuntament de Bàscara e Antic Theatre
con il sostegno dell’Instituto Cervantes Roma
Anarchy di Societat Doctor Alonso è un esperimento tra caos e ordine, un esperimento da praticare con il pubblico: gli spettatori suonano chitarre elettriche, mentre la performer Semolina Tomic esplora il movimento, tutti coinvolti in un gioco e in una ricerca tra possibilità di controllo, libertà e confusione. “Se desideri il silenzio devi lavorare per averlo”, “fai ciò che vuoi”: con queste affermazioni la compagnia riassume le intenzioni possibili per chi partecipa alla performance. Fin dalla nascita ognuno di noi è legato a circostanze esterne e dipende da altri per ottenere cose essenziali, come cibo o calore. E così gli artisti dipendono dai teatri e dalle politiche governative per portare avanti o meno i loro progetti. Un’interdipendenza sociale, esistenziale, essenziale. Ma allora chi è il padrone dell’azione artistica, chi ne decide davvero il senso e le possibilità? Per la Societat Doctor Alonso l’arte è uno spazio organico per sperimentare e giocare con le condizioni e le contraddizioni del fare arte, e Anarchy pone una semplice domanda: “Chi possiede l’arte?”. I diversi linguaggi si mescolano creando un esperimento vicino alla Live Art, in cui tutto è in movimento, tutto è uno slittamento di gesti e di temi. Il pubblico ha diritto e dovere di parola, di rumore e di silenzio. Ognuno è responsabile. Ognuno può scegliere di non fare.
Anarchy lancia uno slogan: ”Rumore e silenzio: il governo non ci possiede!”
La Societat Doctor Alonso, diretta da Tomas Aragay (regista teatrale e drammaturgo) e Sofia Asencio (danzatrice e coreografa) è una compagnia catalana che – attraverso la mescolanza di generi, formati scenici e collaboratori – ha creato un proprio, “personale e pionieristico” linguaggio fondato sul concetto di movimento. Ricollocando qualsiasi cosa al di fuori del suo posto ne modifica il linguaggio sia nel suo significato costituente che nella sua leggibilità e possibilità di visione, che nella sua condizione di discorso politico.